impianto spazzamento stradale
impianto spazzamento stradale

Impianto brevettato di trattamento e recupero rifiuti provenienti dallo spazzamento strade (EER 200303) e similari.

SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI DA SPAZZAMENTO STRADALE

IL RIFIUTO E LA TECNOLOGIA

I rifiuti da spazzamento stradale (identificati con il codice EER 200303) derivano dall’attività di pulizia delle strade effettuata con l’ausilio di autospazzatrici. In linea generale essi sono un complesso e variabile mix di rifiuti propriamente stradali quali polvere, terriccio, fango e simili derivanti dall’azione continua degli agenti atmosferici e del traffico e rifiuti stagionali quali fogliame, ramaglie, sabbia e simili, prodotti da cause climatiche (o da azioni umane conseguenti) e limitati a particolari periodi dell’anno.

Essi sono per loro natura rifiuti differenziati, essendo raccolti separatamente dagli altri Rifiuti Solidi Urbani (RSU).

I quantitativi di tali rifiuti contribuiscono al calcolo della percentuale di raccolta differenziata, come previsto dal D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii e dal DM 26 Maggio 2016 “Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani”, quando tali rifiuti, raccolti separatamente, vengono avviati al recupero.

La produzione potenziale media annua per abitante è stimata in 17-22 kg/ab annui: considerando una popolazione di circa 60 milioni di abitanti si stima una produzione potenziale di rifiuti da spazzamento stradale pari a circa 1,02-1,32 Mt all’anno.

Il Decreto legislativo n° 121 del 3/09/2020, Allegato 8, punto 1, comma 2, specifica che “Al fine di escludere la necessità di sottoporre a trattamento i rifiuti da spazzamento stradale (codice EER200303) che prioritariamente devono essere avviati a recupero di materia è necessario che dalle analisi merceologiche risulti che il contenuto percentuale di materiale organico putrescibile non sia superiore al 15% (incluso il quantitativo presente nel sottovaglio (<20 mm.)”.

Pertanto i rifiuti da spazzamento stradale non possono essere smaltiti in discarica tal quali, essendo rifiuti per i quali oggi esiste una concreta e vantaggiosa alternativa di recupero e riutilizzo, oltre che criteri, linee guida e il sopracitato decreto legislativo che ne vietano l’allocazione tal quali in discarica, in ragione del contenuto di sostanza organica putrescibile.

impianto spazzamento
tipologia impianto spazzamento

I PRINCIPI DEL PROCESSO DI LAVAGGIO

La tecnologia di lavaggio rifiuti da spazzamento stradale brevettata Ecocentro Tecnologie Ambientali si basa sui seguenti principi fondamentali:

  • trasferimento delle sostanze inquinanti presenti sotto forma disciolta, emulsionata o in sospensione, dal rifiuto sottoposto a trattamento all’acqua di processo
  • separazione delle particelle di sostanze contaminanti solide mediante processi di selezione
  • rimozione dei contaminanti trasferiti dal rifiuto all’acqua mediante processi chimico-fisici di precipitazione, disemulsionamento, coagulazione, flocculazione, rottura delle molecole e sedimentazione
  • concentrazione dei contaminati organici nel limo e separazione del limo dai materiali di recupero
  • depurazione mediante trattamento chimico-fisico-biologico, filtrazione, etc. della torbida contenente il limo e le sostanze inquinanti per massimizzare il ricircolo e il riutilizzo dell’acqua depurata

Gli impianti per il trattamento e recupero dei rifiuti provenienti dalla pulizia delle strade sono proposti in due versioni standard, a seconda della potenzialità richiesta:

  • Impianto Th6, potenzialità oraria media annua garantita di 6 ton/h;
  • Impianto Th11, potenzialità oraria media annua garantita di 11 ton/h.

Entrambe le versioni mantengono lo stesso principio impiantistico e si differenziano nella taglia delle macchine installate: le due taglie di impianto sono quelle che coprono la maggior parte delle richieste da parte di Clienti pubblici e privati in quanto sono il risultato di una valutazione costi/benefici in funzione dei bacini di utenza ottimali e della sostenibilità dell’intervento.

Ingegnerizziamo e realizziamo anche versioni con potenzialità specifiche a seconda delle esigenze del Cliente.

 

MATERIALI OTTENUTI DAL TRATTAMENTO

Gli impianti brevettati Ecocentro Tecnologie Ambientali permettono di recuperare fino al 90% dei rifiuti in ingresso e di ottenere così prodotti di qualità certificati CE e altre frazioni recuperabili:

SABBIA, GHIAINO, GHIAIETTO

Prodotti utilizzati come materie prime secondarie per aggregati cementizi e aggregati bituminosi, conformi al test di cessione previsto dal DM 5 febbraio 1998 come modificato dal Decreto 5 Aprile n. 186 e alle Normative UNI-EN specifiche per settore di utilizzo.

METALLI FERROSI

Rifiuti non pericolosi destinati al recupero in impianti metallurgici.

RIFIUTI MISTI

Rifiuti non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati (quali termoutilizzatori) o allo smaltimento in discarica.

RIFIUTI ORGANICI

Rifiuti non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati (quali impianti di compostaggio, termoutilizzatori) o allo smaltimento in discarica.

FANGHI

Rifiuti non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati (quali fornaci autorizzate in regime ordinario) o allo smaltimento in discarica.

MATERIALI GROSSOLANI

Rifiuti inorganici non pericolosi destinati prioritariamente al recupero in impianti autorizzati in regime ordinario o allo smaltimento in discarica.
SEZIONI IMPIANTI DI LAVAGGIO
trattamento solidi

TRATTAMENTO SOLIDI

La sezione di trattamento solidi è di fondamentale importanza nel processo: è in questa sezione infatti che avvengono il lavaggio e la separazione (e quindi il recupero) delle frazioni merceologiche che costituiscono il rifiuto in ingresso. Il cuore della sezione di trattamento solidi è costituito dall’UNITÀ DI LAVAGGIO IN CONTROCORRENTE, macchina tutelata da specifico brevetto: i meccanismi di lavaggio non si basano solo sul passaggio in soluzione del contaminante, ma anche e soprattutto su una serie di azioni meccaniche di tipo fisico, quali attrizione, abrasione fra le particelle, urti, etc., fondamentali per ottenere una buona resa di recupero e elevata qualità dei materiali
Il flusso di acqua in controcorrente all’interno della macchina determina il trascinamento della frazione leggera, costituita prevalentemente da foglie, sabbie fini e limo, e la separazione dalla frazione più pesante, costituita da inerti di varia granulometria. La frazione organica è destinata ad un ulteriore lavaggio e a successiva disidratazione mediante vibroasciugatura e compattazione; la frazione pesante inerte è destinata a classificazione granulometrica e, per le frazioni più fini, ad ulteriori passaggi di lavaggio tramite ciclonatura e classificatori a spirali. Le acque torbide di lavaggio, contenenti i limi, le argille e la maggior parte dei contaminanti sono inviate alla sezione di trattamento liquidi.

trattamento liquidi

TRATTAMENTO LIQUIDI

La sezione di trattamento liquidi ha lo scopo di:

  • rimuovere gli inquinanti ed il limo dalle acque torbide di processo;
  • depurare le acque attraverso trattamenti chimico-fisici, biologici a fanghi attivi, filtrazione, etc. per massimizzarne il riutilizzo nel ciclo di lavaggio, riducendo così i consumi di acqua industriale.

Nella forma più completa, la sezione di trattamento liquidi è composta dalle seguenti unità impiantistiche:

  • trattamento chimico-fisico delle acque;
  • sedimentazione;
  • accumulo e ricircolo delle acque trattate:
  • trattamento biologico a fanghi attivi e sedimentazione secondaria;
  • trattamenti di depurazione finali;
  • stoccaggio, preparazione e dosaggio reagenti chimici.

L’efficienza di depurazione della sezione di trattamento liquidi è di fondamentale importanza sia per garantire un efficace lavaggio ovvero per l’ottenimento di prodotti di qualità, sia per ridurre il consumo di acqua, privilegiando il ricircolo delle acque depurate (generalmente in misura maggiore dell’80%).

trattamento fanghi

TRATTAMENTO FANGHI

La sezione di trattamento fanghi è costituita da una unità di pre-ispessimento e da una unità di disidratazione meccanica dei fanghi allo stato liquido pompabile provenienti dalla sezione di trattamento liquidi.

Ecocentro Tecnologie Ambientali ha sviluppato diverse modalità di disidratazione meccanica, tenendo conto delle caratteristiche costitutive dei fanghi provenienti dallo spazzamento strade, che si differenziano sostanzialmente da quelle dei comuni fanghi da depurazione biologica e chimico-fisica. In ragione della loro specifica natura, la sezione di trattamento prevede un pre-condizionamento dei fanghi liquidi, con elevata flessibilità gestionale in termini di portate e dosaggi, e il trattamento in filtropresse e/o centrifughe, appositamente realizzate per massimizzare la resa di disidratazione.

impianto elettrico

IMPIANTO ELETTRICO E AUTOMAZIONE

Le sezioni impiantistiche sono tra loro connesse e funzionano in completa automazione.

L’impianto è dotato di un quadro generale e di sottoquadri per specifiche unità funzionali, e di tutte le linee elettriche di distribuzione potenza e segnali.

La strumentazione in campo, costituita da misuratori di portata a celle di carico sui flussi di materiali, misuratori di pH, ossigeno disciolto, portate flussi linee trattamento liquidi e fanghi, pressioni, temperature, etc. raccoglie tutti i dati di funzionamento necessari per una corretta regolazione e gestione. Il quadro generale è dotato di un ampio pannello touch screen HMI, di facile ed intuitivo utilizzo, che riporta lo stato di tutte le unità impiantistiche, eventuali allarmi, pagine dedicate per le regolazioni, sequenze di avviamento e arresto, scadenziari di manutenzione, etc. replicabile in remoto su qualsiasi device collegato in internet. Il sistema di automazione dell’impianto (PLC e pannello operatore) è predisposto per l’interconnessione e lo scambio di dati bidirezionale con l’eventuale sistema gestionale di fabbrica del Cliente (c.d. Industria 4.0 ready).

collaudo

CERTIFICAZIONE, VERIFICHE FUNZIONALI E AVVIAMENTO

Al termine della realizzazione dell’impianto si intraprende la fase di verifica funzionale ed avviamento: il nostro personale specializzato, con esperienza maturata su impianti già realizzati, affianca il Cliente durante la messa in marcia, la regolazione e la verifica di tutti i parametri prestazionali. Questa fase è seguita e coordinata dalla struttura tecnica di Ecocentro Tecnologie Ambientali e comprende anche la formazione del personale, attraverso lezioni teoriche ed affiancamento operativo.

All’esito positivo delle verifiche, Ecocentro, contestualmente all’emissione della certificazione CE di tutto l’impianto, rilascia la documentazione tecnica necessaria per una corretta conduzione, e in particolare il manuale di uso e manutenzione, secondo quanto previsto dalla Direttiva Macchine.

garanzia

GARANZIE PRESTAZIONALI

Il monitoraggio continuo dei dati degli impianti del Gruppo e le performances di recupero conseguite negli impianti realizzati per Clienti Terzi, ci consentono di offrire garanzie prestazionali contrattualmente disciplinate e oggetto di collaudo. Garantiamo:

  • potenzialità media oraria annua di trattamento rifiuti;
  • potenzialità media oraria annua depurazione acque torbide per il ricircolo;
  • qualità e quantità acque di scarico;
  • qualità dei prodotti ottenuti (certificazione CE, rispetto delle norme UNI-EN per lo specifico settore di utilizzo, certificazione di prestazione regolamento UE 305/2011 in sistema 2+, rispetto del test di cessione secondo DM 05/02/1998 come modificato con Decreto 05/04/2006 n° 186)
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